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historiae 81-100

Magno cum adsensu auditus barbaro ritu et patriis exsecrationibus universos adigit.Missi ad Canninefates qui consilia sociarent.Ea gens partem insulae colit,origine lingua virtute par Batavis;numero superantur.Mox occultis nuntiis pellexit Britannica auxilia,Batavorum cohortes missas in Germaniam,ut supra rettulimus,ac tum Mogontiaci agentes.Erat in Canninefatibus stolidae audaciae Brinno,claritate natalium insigni;pater eius multa hostilia ausus Gaianarum expediotionum ludibrium impune spreverat.Igitur ipso rebellis familiae nomine placuit impositusque scuto more gentis et sustinentium umeris vibratus dux deligitur,statimque accitis Frisiis(Transrhenana gens est)duarum cohortium hiberna proxima……..Oceano inrumpit.Nec providerant impetum hostium milites,nec,si providissent,satis virium ad arcendum erat:capta igitur ac direpta castra.Dein vagos et pacis modo effusos lixas negotiatoresque Romanos invadunt.Simul excidiis castellorum imminebant,quae a praefectis cohortium incensa sunt,quia defendi nequibant.Signa vexillaque et quod militum in superiorem insulae partem congregantur duce Aquilio primipilari,nomen magis exercitus quam robur:quippe viribus cohortium abductis Vitellius e proximis Nerviorum Germanorumque pagis segnem numerum armis oneraverat.
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Ascoltato con grande consenso fece giurare tutti alla maniera barbara e con le tradizionali maledizioni.Mandati ai Cannifates alcuni per associarli al tentativo.
Questa tribù abita una parte dell’isola,per origine parlata coraggio uguale ai Batavi,per numero sono inferiori.Poi con segrete missive adescarono le forze ausiliari della Britannica,(i reparti di Batavi dislocati in Germania,come riferimmo prima,e allora di stanza a Mogontiacum).Tra i Cannifantes c’era Brinno scioccamente spericolato,di nobile lignaggio;suo padre,osando molti atti ostili,impunemente aveva affrontato con disprezzo le ridicole campagne militari di Gaius.
In conclusione, piacque la reputazione di famiglia ribelle e imposto su uno scudo secondo l’uso della razza e ondeggiando sulle spalle dei sostenitori,fu scelto come capo, e subito chiamati i Frisii(è una tribù Transrhenana),le vicine caserme invernali…….piomba fino all’Oceanus.Nè i soldati avevano previsto l’assalto dei nemici,né,se l’avessero previsto,c’erano abbastanza forze per difendersi:quindi occupate le caserme e saccheggiate.Di seguito attaccano i vivandieri e i commercianti romani in giro e ,secondo le regole della pace ,sparsi.Similmente si apprestavano a distruggere i fortilizi,che furono incendiati dai comandanti delle truppe,poiché non si potevano difendere.Le insegne e le bandiere e i superstiti furono radunati dal comandante Aquilius,ufficiale scelto,nella parte superiore dell’isola, esercito di nome più che di fatto,poiché Vitellius condotto via il nerbo delle truppe,aveva appesantito d’armi un demotivato contingente dai vicini villaggi dei Nervi e dei Germani.

Civilis dolo grassandum ratus incusavit ultro praefectos,quod castella deseruissent:se cum cohorte,cui praerat,Canninefatem tumultum compressurum,illi sua quisque hiberna repeterent.Subesse fraudem consilio et dispersas cohortes facilius opprimi,nec Brinnonem ducem eius belli,sed Civilem esse patuit,erumpentibus paulatim indiciis,quae Germani,laeta bello gens,non diu occultaverant.Ubi insidiae parum cessere,ad vim trangressus Canninefates Frisios Batavos propriis cuneis componit:
derecta ex diverso acies haud procul a flumine Rheno et obversis in hostem navibus,quas incensis castellis illuc adpulerant.Nec diu certato Tungrorum cohors signa ad Civilem transtulit,perculsique milites improvisa proditione a sociis hostibusque caedebantur.Eadem etiam…navibus perfidia;pars remigum e batavis tamquam imperitia officia nautarum propugnatorumque impediebant,mox contra tendere et puppes hostili ripae obicere,ad postremum gubernatores centurionesque,nisi eadem volentis,trucidant,donec universa quattuor et viginti navium classis transfugeret aut caperetur.
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Civilis giudicando di agire con furbizia , da sé accusò i comandanti:che lui con i reparti che comandava avrebbe stroncato la ribellione Cannifata,loro ritornassero pure alle proprie caserme invernali.
Fu chiaro che nel consiglio era nascosta la frode e che separati ,era più facile sconfiggere le truppe,e che non Brinno capo di quella guerra,ma Civilis,-palesandosi gli indizi poco per volta,che i Germani,gente ben disposta per la guerra,non a lungo avevano occultato-.Quando la astuzia poco conseguì,Civilis passato all’azione inquadra a cuneo nel suo schieramento i Cannifates,i Frisii,i Batavi;
L’esercito schierato di fronte non lontano dal fiume Rhenus e le navi ,che arsi i fortilizi,lì avevano portato,contro il nemico rivolte.Nè dopo a lungo combattuto, il contingente dei Tungri passò a Civilis,e i soldati colpiti dagli amici ,con inaspettato tradimento, e dai nemici erano fatti a pezzi.Medesima infedeltà anche sulle navi;la parte dei rematori batavi ,come per inettitudine ,ostacolavano i compiti dei marinai e dei combattenti,poi girarono e portarono le navi sulla riva nemica,alla fine uccisero i timonieri e gli ufficiali,se non consenzienti,finchè tutta la flotta di ventiquattro navi tradì o venne catturata.

Clara ea victoria in praesens,in posterum usui;armaque et naves,quibus indigebant,adepti magna per Germanias Galliasque fama libertatis auctores celebrabantur.Germaniae statim misere legatos auxilia offerentes:Galliarum societatem Civilis arte donisque adfectabat,captos cohortium praefectos suas in civitates remittendo,cohortibus,abire an manere mallent,data potestate;manentibus honorata militia,digredientibus spolia Romanorum offerebantur.Simul secretis sermonibus admonebat malorum,quae tot annis perpessi miseram servitutem falso pacem vocarent.Batavos,quamquam tributorum expertes,arma contra communes dominos cepisse;prima acie fusum victumque Romanum.Quid si Galliae iugum exuant?quantum in Italiam reliquum?Provinciarum sanguine provincias vinci.Ne Vindicis aciem cogitarent:Batavo equite protritos Aeduos Arvenosque;fuisse inter Verginii auxilia Belgas,vereque reputantibus Galliam suismet viribus concidisse.
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Famosa questa vittoria all’istante,successivamente utile;conseguite le armi e le navi,di cui erano privi,con grande pubblicità nelle Germaniae e nelle Galliae loro erano celebrati come difensori della libertà.Le Germaniae subito mandarono ambascerie con proposte di aiuti;Civilis aspirava alla alleanza delle Galliae con abilità e doni,rimandando i comandanti dell’esercito prigionieri nelle proprie città,ai plotoni se preferivano andarsene o rimanere,data facoltà;a chi rimaneva una onorevole milizia,a chi si allontanava le spoglie dei Romani erano offerte.Nello stesso tempo con segreti colloqui richiamava alla memoria i mali che dopo averli tollerati per tanti anni nominavano falsamente come pace una triste schiavitù.Che i Batavi per quanto esenti da tributi,avevano preso le armi contro i comuni padroni;al primo scontro sbaragliato e vinto il Romano.Perchè se le Galliae si scuotono dal gioco?Quanto rimane in Italia?Che le province sono asservite col sangue dei provinciali.Nè pensassero all’esercito di Vindex:dal cavaliere Batavus stritolati gli Aedui e gli Arveni;tra gli aiuti di Verginius c’erano stati i Belgae,-a una riflessione obiettiva la Gallia colle sue proprie forze era stata piegata.


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