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Pagina 69

historiae 56-80

Legiones velut tabe infectae Aponium Saturninum Moesici exercitus legatum eo atrocius adgrediuntur,quod non ,ut prius,labore et opere fessae,sed medio diei exarserant,volgatis epistulis,quas Saturninus ad Vitellium scripsisse credebatur.Ut olim virtutis modestiaeque,tunc procacitatis et petulantiae certamen erat,ne minus v.olenter Aponium quam Flavianum ad supplicium deposcerent.Quippe Moesicae legiones adiutam a se Pannonicorum ultionem referentes,et Pannonici,velut absolverentur aliorum seditione,iterare culpam gaudebant.In hortos,in quibus devertebatur Saturninum,pergunt.Nec tam Primus et Aponianus et Messalla,quamquam omni modo nisi,eripuere Saturninum,quam obscuritas latebrarum,quibus occulebatur,vacantium forte balnearum fornacibus abditus.Mox omissis lictoribus Patavium concessit.Digressu consularium uni Antonio vis ac potestas in utrumque exercitum fuit,cedentibus collegis et obversis militum studiis.Nec deerant qui crederent utramque seditionem fraude Antonii coeptam,ut solus bello frueretur.
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Le legioni come colpite da una infezione aggrediscono con tanta più virulenza il comandante dell’armata moesica Aponius Saturninus,in quanto non come prima provate dalla fatica e dal lavoro,ma anzi verso mezzogiorno si erano accese d’ira, scopertesi delle lettere che si credeva scritte da Saturninus a Vitellius.Come una volta c’era la lotta tra virtù e modestia.ora tra prepotenza e insolenza,e invocavano la morte per Aponius non meno violentamente che per Flavianus.Poichè le legioni della Moesia inclini a ricordare di aver favorito la punizione dei Pannonici,allora i Pannonici come se fossero assolti dall’altrui ribellione,provavano gusto nell’essere recidivi.Si avviano verso il parco dove Saturninus alloggiava.Nè Primus e Aponianus e Messalla,per quanto in ogni modo tanto salvarono Saturninus,se non quanto gli oscuri ricettacoli,nei quali si era rifugiato,nascosto tra le caldaie dei bagni pubblici per caso vuoti.Poi lasciati i corazzieri si avviò a Patavium.Colla partenza degli ex consoli la forza e il potere ebbe Antonius in entrambe le armate,-deboli i colleghi e per lui le simpatie dei soldati-.E non mancavano quelli che credevano entrambe le rivolte nate dalla perfidia di Antonius,affinchè unico sfruttasse i vantaggi della guerra.

Ne in Vitellii quidem partibus quietae mentes:exitiosiore discordia non suspicionibus volgi,sed perfidia ducum turbabantur.Lucilius Bassus classis Ravennati praefectus ambiguos militum animos,quod magna pars Dalmatae Pannoniique erant,quae provinciae Vespasiano tenebantur,partibus eius adgregaverat:nox proditioni electa,ut ceteris ignaris soli in principia defectores coirent.Bassus pudore seu metu,quisnam exitus foret,intra domum opperiebatur.Trierarchi magno tumulto Vitellii imagines invadunt,et paucis resistentium obtruncatis ceterum volgus rerum novarum studio in Vespasianum inclinabat.Tum progressus Lucilius auctorem se palam praebet.Classis Cornelium Fuscum praefectum sibi destinat,qui propere adcurrit.Bassus honorata custodia Liburnicis navibus Atriam pervectus a praefecto alae Vibennio Rufino praesidium illic agitante vincitur,sed exsoluta statim vincula interventu Hormi Caesaris liberti:is quoque inter duces habebatur.
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Neanche dalle parti di Vitellius quieti gli animi:-erano turbati dall’assai rovinosa discordia, non per i sospetti della truppa,ma per la slealtà dei comandanti.Lucilius Bassus ammiraglio della flotta ravennate,gli indecisi marinai,poiché la gran parte erano Dalmatae e Pannoni,provincie che erano tenute da Vespasianus,al di lui partito aveva avvicinato:scelta la notte per il tradimento,affinchè tutti gli altri all’oscuro, i soli ribelli si riunissero nella sala comando.Bassus per timidezza o per paura,quale mai fosse l’esito,aspettava dentro casa.Gli ufficiali con grande chiasso si scagliano contro le immagini di Vitellius e- stroncati i pochi oppositori-, tutti gli altri marinai per amore delle novità propendevano per Vespasianus.Allora Lucilius fattosi avanti si presenta come il responsabile.La flotta si offre al comando di Cornelius Fuscus,che frettolosamente accorre.Bassus trasportato sotto onorevole custodia con delle fregate ad Atria,viene imprigionato dal comandante della cavalleria Vibennius Rufinus responsabile lì dell’ordine pubblico,ma subito liberato su intervento dell’ uomo di fiducia dell’imperatore Hormus:anche lui era ascritto tra i comandanti.

At Caecina,defectione classis vulgata,primores centurionum et paucos militum,ceteris per militiae munera dispersis,secretum castrorum adfectans in principia vocat.Ibi Vespasiani virtutem viresque partium extollit:transfugisse classem,in arto commeatum,adversas Gallias Hispaniasque,nihil in urbe fidum;atque omnia de Vitellio in deterius.Mox incipientibus qui conscii aderant,ceteros re nova attonitos in verba Vespasiani adigit;simul Vitellii imagines dereptae et missi,qui Antonio nuntiarent.Sed ubi totis castris in fama proditio,recurrens in principia miles praescriptum Vespasiani nomen,proiectas Vitellii effigies adspexit,vastum primo silentium,mox cuncta simul erumpunt.Huc cecidisse Germanici exercitus gloriam,ut sine proelio,sine volnere vinctas manus et capta traderent arma?Quas enim ex diverso legiones?Nempe victas;et abesse unicum Othoniani exercitus robur,primanos quartadecimanosque,quos tamen isdem illis campis fuderint straverintque.Ut(tot) armatorum milia,velut grex venalium,exuli Antonio donum darentur?Octo nimirum legiones unius classis accessionem fore.Id Basso,id Caecinae visum,postquam domos hortos opes principi abstulerint,etiam militibus principem auferre.Integros incruentosque,Flavianis quoque partibus viles,quid dicturos reposcentibus aut prospera aut adversa?
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Ma Caecina,pubblicizzato l’ammutinamento della flotta,chiama nella sala comando,di nascosto, i primi centurioni e pochi soldati,tutti gli altri sparsi per le mansioni militari.Lì esalta il valore di Vespasianus e le forze del partito;che la flotta era passata dall’altra parte,il vettovagliamento difficoltoso,nemiche le Galliae e le Hispaniae,nulla di fidato nell’urbe,e la situazione di Vitellius in peggioramento.Poi ,principiando (la rivolta) quelli che consapevoli erano intervenuti,gli altri ,attoniti di fronte alla nuova posizione,li forzò per Vespasianus;-nello stesso tempo buttate giù le immagini di Vitellius e inviati alcuni che riferissero a Antonius-.Ma quando in tutto l’accampamento si seppe del tradimento,-ritornando il soldato nella sala comando trovò scritto per primo il nome di Vespasianus,i simboli di Vitellius per terra-,dapprima un diffuso silenzio,poi tutti insieme esplodono:-<Che a tal punto era caduta la gloria dell’esercito germanico che senza lottare,senza ferite le mani legate e prigioniere ,dovessero consegnare le armi?D fronte infatti quale tipo di legioni ?proprio quelle sconfitte! E mancava l’unico nerbo dell’esercito othoniano,quelli della prima e i quattordicesimi,che tuttavia in quei medesimi campi loro avevano sconfitto e abbattuto.- che tante migliaia di armati,come un gregge di schiavi,fossero donati al fuoriuscito Antonius?- otto legioni per davvero sarebbero state l’appendice di un’unica flotta.Questa l’intenzione di Bassus,di Caecina ,dopo aver sottratto al principe la casa,i giardini,le ricchezze,di sottrarre al principe anche i militari.Illesi e in forza,di nessun valore anche per il partito flaviano,che cosa avrebbero risposto sollecitati sugli episodi favorevoli o avversi?

Haec singuli,haec universi,ut quemque dolor impulerat,vociferantes,initio a quinta legione orto,repositis Vitellii imaginibus vincla Caecinae iniciunt;Fabium Fabullum quintae legionis legatum et Cassium Longum praefectum castrorum duces deligunt;forte oblatos trium Liburnicarum milites ignaros et insontes trucidant;relictis castris,abrupto ponte Hostiliam rursus,inde Cremonam pergunt,ut legionibus primae Italicae et unietvicensimae Rapaci iungerentur,quas Caecina ad obtinendam Cremonam cum parte equitum praemiserat.Ubi haec comperta Antonio,discordes animis,discretos viribus hostium exercitus adgredi statuit,antequam ducibus auctoritas,militi obsequium et iunctis legionibus fiducia rediret.
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Così gridando singolarmente,così collettivamente,a seconda di come il dolore pungolava ciascuno,-su iniziativa della quinta legione,riposizionati i simboli di Vitellius-,mettono le manette a Caecina;scelgono come comandanti sul campo Fabius Fabullum generale della quinta legione e il prefetto Cassius Longus;scannano i marinai ignari e inoffensivi di tre fregate per caso sopraggiunti;abbandonato l’accampamento,distrutto il ponte vanno di nuovo ad Hostilia,poi a Cremona ,per congiungersi colle legioni la prima Italica e la ventunesima Rapax,che Caecina aveva mandato avanti con parte della cavalleria per occupare Cremona.
Quando Antonius seppe ciò,decise di attaccare il contingente nemico, senza concordia e con le forze frazionate,prima che le legioni ricompattate recuperassero la fiducia,i comandanti l’autorità,i soldati l’obbedienza.


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