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Pagina 84

historiae 81-100

Interfecto Vitellio bellum magis desierat quam pax coeperat.Armati per urbem victores implacabili odio victos consectabantur:plenae caedibus viae,cruenta fora templaque,passim trucidatis,ut quemque fors obtulerat.Ac mox augescente licentia scrutari ac protrahere abditos,si quem procerum habitu et iuventa conspexerant,obtruncare nullo militum aut populi discrimine.Quae saevitia recentibus odiis sanguine explebatur,dein verterat in avaritiam.Nihil usquam secretum aut clausum sinebant,Vitellianos occultari simulantes.Initium id perfringendarum domu.um,vel si resisteretur,causa caedis;nec deerat egentissimus quisque e plebe et pessimi servitiorum prodere ultro dites dominos,alii ab amicis monstrabantur.Ubique lamenta,conclamationes et fortuna captae urbis,adeo ut Othoniani Vitellianique militis invidiosa antea petulantia desideraretur.Duces partium accen…do civili bello acres,temperandae victoriae impares,quippe in…turbas et discordias pessimo cuique plurima vis,pax et quies bonis artibus indigent.
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Eliminato Vitellius più che l’inizio della pace era venuta meno la guerra.I vincitori armati davano la caccia ai vinti per la città con implacabile odio,le vie piene di cadaveri,insanguinati i templi e le piazze,dapertutto i cadaveri,come il caso aveva voluto.Poi coll’aumento dell’indisciplina .cercavano e tiravano fuori quelli nascosti,se trovavano qualcuno rigoglioso per giovinezza e altezza ,lo recidevano senza alcuna differenza se civile o militare.Questa crudeltà si saziava di sangue a causa del fresco odio,-infine si mutò in avidità.Non lasciavano nessun luogo inesplorato o chiuso,facendo finta che vi si nascondessero i Vitelliani.Ciò primo passo per irrompere nelle case,oppure se vi era resistenza ,motivo per uccidere;e tutti i più poveri della popolazione e gli schiavi più malvagi non mancavano di segnalare spontaneamente i ricchi padroni,gli altri erano denunziati dai conoscenti.Ovunque lamenti e gemiti e il destino di una città presa,a tal punto che si rimpiangeva la malsopportata insolenza di prima del soldato vitelliano e othoniano.I generali del partito bravi ad innescarere la guerra civile,incapaci di essere moderati nella vittoria,poiché nel trambusto e nelle discordie la massima influenza è nel più malvagio,la pace e la quiete hanno bisogno di capacità positive.

Nomen sedemque Caesaris Domitianus acceperat,nondum ad curas intentus,sed stupris et adulteriis filium principis agebat.Prafectura praetorii penes Arrium Varum,summa potentiae in Primo Antonio.Is pecuniam familiamque e principis domo quasi Cremonensem praedam rapere;ceteri modestia vel ignobilitate ut in bello obscuri,ita praemiorum expertes.Civitas pavida et servitio parata occupari redeuntem Tarracina L.Vitellium cum cohortibus exstinguique reliqua belli postulabat:praemissi Ariciam equites,agmen legionum intra Bovillas stetit.Nec cunctatus est Vitellius seque et cohortes arbitrio victoris permittere,et miles infelicia arma haud minus ira quam metu abiecit.Longus deditorum ordo saeptus armatis per urbem incessit,nemo supplici voltu,sed tristes et truces et adversum plausus ac lasciviam insultantis volgi immobiles.Paucos erumpere ausos circumiecti pressere;ceteri in custodiam conditi,nihil quisquam locutus indignum,et quamquam inter adversa,salva virtutis fama.Dein Lucius Vitellius interficitur,par vitiis fratris,in principatu eius vigilantior,nec perinde prosperis socius quam adversis abstractus.
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Il nome e il palazzo di Cesare aveva preso Domitianus,non ancora interessato al governo,ma viveva la condizione di reggente tra prostitute e amanti.La prefettura del pretorio a Arrius Varus,il massimo potere in Primus Antonius.Questo s’impadroniva di soldi e servitù dal palazzo dell’imperatore quasi come il bottino di Cremonae;gli altri per modestia o per insussistenza in quanto in guerra non si erano messi in mostra,privi di ricompense.La cittadinanza impaurita e pronta all’obbedienza chiedeva l’uccisione di L.Vitellius reduce da Tarracina con le truppe e di eliminare gli ultimi residui della guerra.La cavalleria mandata avanti ad Aricia,il grosso dell’esercito rimase dentro Bovillae.Nè Vitellius esitò ad consegnare sé e le legioni al volere del vincitore,e i soldati abbassarono le sfortunate armi non con minor rabbia che paura.La lunga fila degli arresi controllata da armati sfilò in città,nessuno con viso supplichevole,ma tristi e feroci e immobili di fronte agli applausi e alla felicità della popolazione insultante.I pochi audaci ad reagire furono soppressi dai sorveglianti;tutti gli altri incarcerati,nessuna esclamazione disonorevole da parte di alcuno,e per quanto nella cattiva sorte,salva la reputazione di valorosi.Infine Lucius Vitellius è ucciso,uguale al fratello per i difetti nella sua reggenza più attento,né nel momento di felicità associato al potere con uguale misura di quanto nella disgrazia nella condanna.

Isdem diebus Lucilius Bassus cum expedito equite ad componendam Campaniam mittitur discordibus municipiorum animis magis inter semet quam contumacia adversus principem.Viso milite quies et minoribus coloniis impunitas:Capuae legio tertia Hiemandi causa locatur et domus inlustres adflictae,cum contra Tarracinenses nulla ope iuvarentur.tanto proclivius est iniuriae quam beneficio vicem exsolvere,quia gratia oneri,ultio in quaestu habetur.Solacio fuit servus Vergilii Capitonis.quem proditorem Tarracinensium diximus,patibulo adfixus in isdem anulis,quos acceptos a Vitellio gestabat.At Romae senatus cuncta principibus solita Vespasiano decernit,laetus et spei certus:quippe sumpta per Gallias Hispaniasque civilia arma,motis ad bellum Germaniis,mox Illyrico,postquam Aegyptum Iudaeam Syriamque et omnis provincias exercitusque lustraverant,velut expiato terrarum orbe cepisse finem videbantur.Addidere alacritatem Vespasiani litterae tamquam manente bello scriptae.Ea prima specie forma;ceterum ut principes loquebatur,civilia de se et rei publicae egregia.Nec senatus obsequium deerat:ipsi consulatus cum Tito filio,praetura Domitiano et consulare imperium decernuntur.
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Negli stessi giorni Lucilius Bassus è spedito con un veloce squadrone ad sistemare la Campania,discordi i sentimenti dei municipi più tra sé che per resistenza contro il governo.Visti i militari la pace e il perdono per le colonie minori:a Capua si ferma per svernare la terza legione e le case nobili tartassate,mentre d’altra parte con nessun aiuto si favoriscono i Tarracinenses;tanto più agevole è soddisfare l’offesa invece che il beneficio,poiché si ritiene la riconoscenza un peso,la vendetta un guadagno.La consolazione fu il servo di Vergilius Capitonis,(che riferimmo tradire i Tarracinenses), tra gli stessi anelli,che regalati da Vitellius aveva al dito,affisso sul palo .Intanto a Roma il senato,felice e sicuro nella speranza dispone tutte le solite cose per l’imperatore:poiché le lotte intestine, iniziate nelle Galliae e nelle Hispaniae,levatisi in guerra i Germanici,poi l’Illyricus,dopochè avevano purificato l’Aegyptum e la Iudaea e la Syria e tutte le province e gli eserciti,sembravano aver segnato la fine, come se tutto l’orbe terrestre avesse espiato.Le lettere di Vespasiano scritte come se la guerra in corso,avevano aggiunto fervore.Questa la forma a prima vista;ma parlava da capo del governo,con liberalità di sé e con rispetto dello stato.Nè il senato aveva mancato di ossequiarlo:a lui il consolato insieme al figlio Titus,la pretura a Domitianus e il potere consolare era stato assegnato.


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