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historiae 101-120

Obstinatio viris feminisque par ac si transferre sedes cogerentur,maior vitae metus quam mortis.Hanc adversus urbem gentemque Caesar Titus,quando impetus et subita belli locus abnueret,aggeribus vineisque certare statuit;dividuntur legionibus munia,et quies proeliorum fuit,donec cuncta expugnandis urbibus reperta apud veteres aut novis ingeniis struerentur.
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Pari ostinazione negli uomini e nelle donne e se venivano costretti a sloggiare,maggiore la paura della morte che della vita.Caesar Titus contro questa gente, quando la posizione impedì gli assalti e la sorpresa,decise di adottare le tecniche d’assedio;le legioni si divisero i compiti e si ebbe una tregua nei combattimenti,finchè non si approntarono tutte le tecniche di assedio del passato oppure nuove invenzioni.

At Civilis post malam in Treveris pugnam reparato per Germaniam exercitu apud Vetera castra consedit,tutus loco,et ut memoria prosperarum illic rerum augescerent barbarorum animi.Secutus est eodem Cerialis,duplicatis copiis adventu secundae et sextae et quartae decimae legionum;cohortesque et alae iam pridem accitae post victoriam properaverant.Neuter ducum cunctator,sed arcebat latitudo camporum suopte ingenio umentium;addiderat Civilis obliquam in Rhenum molem,cuius obiectu revolutus amnis adiacentibus superfunderetur;ea loci forma,incertis vadis subdola et nobis adversa;quippe miles Romanus armis gravis et nandi pavidus,Germanos fluminibus suetos levitas armorum et proceritas corporum attollit
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Intanto Civilis dopo la sfavorevole battaglia a Treveri, ricostituito l’esercito in Germania si fermò vicino Vetera ,su posizione sicura e perché il ricordo dei successi lì aumentasse l’ardore dei barbari.Là lo seguì Cerialis,con le forze raddoppiate per l’arrivo della seconda,sesta e quattordicesima legione;i reparti e la cavalleria già da prima richiamati dopo la vittoria si erano affrettati.Nessuno dei due comandanti attendista,ma la vastità dei campi umidi di suo,li teneva lontani;Civilis aveva aggiunto di traverso nel Rhenus uno sbarramento,per l’ostacolo del quale il fiume ingrossato si riversava sui terreni vicini;questo l’aspetto del luogo ingannevole e svantaggioso per noi,con guadi malsicuri ;poiché i soldati Romani appesantiti dalle armi e paurosi dell’acqua,l’armamento leggero e l’altezza dei corpi favorisce i Germani avvezzi ai fiumi.


Igitur lacessentibus Batavis ferocissimo cuique nostrorum coeptum certamen;deinde orta trepidatio,cum praealtis paludibus arma equi haurirentur.Germani notis vadis persultabant,omissa plerumque fronte latera ac terga circumvenientes.Neque ut in pedestri acie comminus certabantur,sed tamquam navali pugna vagi inter undas aut,si quid stabile occurrebat,totis illuc corporibus nitentes,volnerati cum integris,periti nandi cum ignaris in mutuam perniciem implicabantur.Minor tamen quam pro tumultu caedes,quia non ausi egredi paludem Germani in castra rediere.Eius proelii eventus utrumque ducem diversis animi motibus ad maturandum summae rei discrimen erexit;Civilis instare fortunae,Cerialis abolere ignominiam;Germani prosperis feroces,Romanos pudor excitaverat.Nox apud barbaros cantu aut clamore,nostris per iram et minas acta.
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Quindi ,sfidandoli i Batavi,i nostri più intraprendenti iniziarono il combattimento;poi subentrata la preoccupazione perché le armi,i cavalli erano inghiottiti dai profondissimi pantani.I Germani conoscendo i guadi,saltavano qua e là,prendendoti alle spalle o ai fianchi,trascurando perlopiù l’attacco frontale.Non si combatteva corpo a corpo come in uno scontro di fanteria,ma come in una battaglia navale erranti tra le onde oppure,se si incontrava un punto solido,lì appoggiandosi su tutti i corpi,feriti con sani,bravi nuotatori con inesperti si aggrovigliavano in una reciproca rovina.Tuttavia meno caduti che in una zuffa,poiché i Germani non osando uscire dalla palude ritornarono alla base.Il risultato di questa battaglia convinse entrambi i condottieri,con diverse motivazioni,a tentare il tutto per tutto;
Civilis incalzava la buona sorte,Cerialis vendicava l’affronto;
i Germani feroci nella fortuna,la vergogna aveva infiammato i Romani.
La notte passata con canti e grida dai nemici,da noi con rabbia e minacce.

Postera luce Cerialis equite et auxiliariis cohortibus frontem explet,in secunda acie legiones locatae;dux sibi delectos retinuerat ad improvisa.Civilis haud porrecto agmine,sed cuneis adstitit;Batavi Cugernique in dextro,laeva ac propiora flumini Transrhenani tenuere.Exhortatio ducum non more contionis apud universos,sed ut quosque suorum advehebantur.Cerialis veterem Romani nominis gloriam,antiquas recentesque victorias;ut perfidum ignavum victum hostem in aeternum exciderent,ultione magis quam proelio opus esse.Pauciores nuper cum pluribus certasse,ac tamen fusos Germanos,quod roboris fuerit;superesse qui fugam animis,qui volnera tergo ferant.Proprios inde stimulos legionibus admovebat,domitores Britanniae quartadecimanos appellans;principem Galbam sextae legionis auctoritate factum;illa primum acie secundanos nova signa novamque aquilam dicaturos.Hinc praevectus ad Germanicum exercitum manus tendebat,ut suam ripam,sua castra sanguine hostium recuperarent.Alacrior omnium clamor,quis vel ex longa pace proelii cupido vel fessis bello pacis amor,praemiaque et quies in posterum sperabatur.
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Il giorno seguente Cerialis riempie le prime linee con la cavalleria e le truppe alleate,le legioni disposte dietro,il comandante aveva trattenuto con sé un corpo di guardie scelte per le situazioni critiche.Civilis senza uno schieramento allungato,ma si schierò a cuneo;i Batavi e i Cugerni sulla destra,i Transrhenani occuparono il lato sinistro e più vicino al fiume.Il discorso dei comandanti non l’usuale esortazione rivolta a tutti,ma come avvicinavano ogni loro soldato.Cerialis l’antica gloria del nome Romano,le vecchie e recenti vittorie,di stroncare per sempre lo sleale, vile , sconfitto nemico,c’era bisogno di vendicarsi piuttosto che di combatterePoco fa avevano combattuto assai pochi contro moltissimi,e tuttavia il nerbo dei Germani era stato sbaragliato;erano scampati quelli che erano fuggiti,quelli che erano feriti sulla schiena.Quindi rivolgeva peculiari incitamenti alle legioni,chiamando quelli della quattordicesima conquistatori della Britannia,che Galba creato imperatore per autorità della sesta legione, a quelli della seconda che in quella battaglia per la prima volta avrebbero inaugurato le nuove insegne e la nuova aquila..Da qui passato oltre, indicò con le mani l’esercito germanico affinchè riconquistassero la propria riva,le proprie basi con il sangue dei nemici.Un clamore assai vivace da tutti,nei quali o desiderio di combattere a causa della lunga pace oppure stanchi della guerra amore per la pace,e si sperava in seguito nei premi e nella tranquillità.


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