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historiae 56-80

Initium ferendi ad Vespasianum imperii Alexandriae coeptum,festinante Tiberio Alexandro,qui Kalendis Iuliis sacramento eius legiones adegit.Isque primus principatus dies in posterum celebratus,quamvis Iudaicus exercitus V nonas Iulias apud ipsum iurasset,eo ardore,ut ne Titus quidem filius exspectaretur,Syria remeans et consiliorum inter Mucianum ac patrem nuntius.Cuncta impetu militum acta non parata contione,non coniunctis legionibus.Dum quaeritur locus tempus,quodque in re tali difficillimum est, prima vox,dum animo spes timor,ratio casus obversantur,egressum cubiculo Vespasianum pauci milites,solito adsistent(es) ordine ut legatum salutaturi,imperatorem salutavere:tum ceteri adcurrere,Caesarem et Augustum et omnia principatus vocabula cumulare.
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L’iniziativa di porgere il supremo potere a Vespasianus presa ad Alexandria,affrettandosi Tiberius Alexander,che fece giurare il primo di Luglio le legioni per lui.Questo successivamente giudicato il primo giorno della presa del potere,per quanto l’armata giudaica avesse giurato il 3 Luglio davanti allo stesso,con tale impeto,da non aspettare neanche il figlio Titus,di ritorno dalla Syria e portavoce delle decisioni tra Mucianus e il padre.Tutte le azioni dei militari d’istinto senza convocazione di assemlea,con le legioni separate.Mentre si cerca il luogo e il tempo e ciò che in tale occasione è difficilissimo,la prima iniziativa,mentre speranza,timore,la ragione,gli eventi si affacciavano nella mente,Vespasianus,uscito dalla stanza, i pochi militari presenti ,come al solito sull’attenti per salutare il generale , lo salutarono come imperatore:-allora gli altri accorsero,Caesar e Augustus e tutti i vocaboli della dignità imperiale aggiunsero.

Mens a metu ad fortunam transierat,in ipso nihil tumidum,adrogans aut in rebus novis novum fuit.Ut primum tantae altitudinis obfusam oculis caliginem disiecit,militariter locutus laeta omnia et adfluentia excepit;namque id ipsum opperiens Mucianus alacrem militem in verba Vespasiani adegit.Tum Antiochensium theatrum ingressus,ubi illis consultare mos est,concurrentes et in adulationem effusos adloquitur,satis decorosus etiam Graeca facundia,omniumque quae diceret atque ageret arte quadam ostentator.Nihil aeque provinciam exercitumque accendit quam quod adseverabat Mucianus statuisse Vitellium,ut Germanicas legiones in Syriam ad militiam opulentam quietamque transferret,contra Syriacis legionibus Germanica hiberna caelo ac laboribus dura mutarentur;quippe et provinciales sueto militum contubernio gaudebant,plerique necessitudinibus et propinquitatibus mixti,et militibus vetustate stipendiorum nota et familiaria castra in modum penatium diligebantur.
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La mente era passata dalla paura alla( consapevolezza della) fortuna,in lui non ci fu nessuna superbia,arroganza o atteggiamenti diversi nella nuova situazione.Appena che sgombrò gli occhi dalla tanto fitta nebbia, accolse tutte le novità liete e copiose con linguaggio da casema, e Mucianus aspettandosi proprio ciò fece giurare per lui i convinti soldati.Quindi entrato nel teatro degli Antiochiani,dove di solito deliberano,si rivolge ai convenuti ,prodighi anche in adulazioni,con eloquio greco sufficientemente corretto,ed esibendo con un certo talento , tutto quello che diceva e che faceva.Nulla irritò ugualmente i provinciali e i soldati, della affermazione di Mucianus che Vitellius aveva ordinato di trasferire le legioni germaniche in Syria in un servizio militare ricco e pacifico,e che alle legioni siriache sarebbero state destinate, in cambio, le caserme invernali germaniche inabitabili per il clima e per la fatica;- e inoltre i provinciali godevano dell’usuale convivenza con i soldati,i più uniti da amicizie e parentele,e i soldati amavano le caserme, note e familiari per la milizia di vecchia data , come la propria casa-.

Ante idus Iuli(as) Syria omnis in eodem sacramento fuit.Accessere cum regno Sohaemus haud spernendis viribus,Antiochus vetustis opibus ingens et inserventium regum ditissimus,mox per occultos suorum nuntios excitus ab urbe Agrippa:ignaro adhuc Vitellio celeri navigatione properaverat.Nec minore animo regina Berenice partes iuvabat,florens aetate formaque et seni quoque Vespasiano magnificentia munerum grata.Quidquid provinciarum adluitur mari Asia atque Achaia tenus quantumque introrsus in Pontum et Armenios patescit,iuravere;sed inermes legati regebant,nondum additis Cappadociae legionibus.Consilium de summa rerum Beryti habitum.Illuc Mucianus cum legatis tribunisque et splendidissimo quoque centurionum ac militum venit,et e Iudaico exercitu lecta decora:tantum simul peditum equitumque et aemulantium inter se regum paratus speciem fortunae principalis effecerant.
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Prima del quindici Luglio tutta la Syria fece il medesimo giuramento.Aderirono Sohaemus con un regno di non disprezzabili forze,Antiochus potente per antiche ricchezze e il più ricco dei re sottomessi,poi Agrippa,andatosene dall’urbe per mezzo di segreti suoi interlocutori:ancora all’oscuro Vitellio con veloce navigazione s’affrettava.Nè con minore convinzione aiutava il partito la regina Berenice,fiorente di età e di corpo e anche al vecchio Vespasianus grata per i magnifici regali.Qualunque provincia toccata dal mare fino all’Acheia e all’Asia e tutto ciò che si allarga all’interno del Pontus e in Armenia,giurarono;ma i governatori reggevano indifesi,non ancora assegnate le legioni alla Cappadocia.Il summit politico tenuto a Beryti.Lì Mucianus arrivò con i vertici civili e militari e con i più brillanti ufficiali e soldati e dall’armata giudaica le decorazioni esemplari:tanti soldati e cavalieri insieme e la sfilata dei re in gara tra di loro rese l’idea della fortuna dell’imperatore.

Prima belli cura agere dilectus,revocare veteranos;destinantur validae civitates exercendis armorum officinis,apud Antiochenses aurum argentumque signatur,eaque cuncta per idoneos ministros suis quaeque locis festinabantur.Ipse Vespasianus adire,hortari,bonos laude,segnes exemplo incitare saepius quam coercere,vitia magis amicorum quam virtutes dissimulans.Multos praefecturis et procurationibus,plerosque senatorii ordinis honore percoluit,egregios viros et mox summa adeptos;quibusdam fortuna pro virtutibus fuit.Donativom militi neque Mucianus prima contione nisi modice ostenderat,ne Vespasianus quidem plus civili bello obtulit quam alii in pace,egregie firmus adversus militarem largitionem eoque exercitu meliore.Missi ad Parthum Armeniumque legati provisumque,ne versis ad civile bellum legionibus terga nudarentur.Titum instare Iudaeae,Vespasianum obtinere claustra Aegypti placuit:sufficere videbantur adversus Vitellium pars copiarum et dux Mucianus et Vespasiani nomen ac nihil arduum fatis.Ad omnes exercitus legatosque scriptae epistulae praeceptumque,ut praetorianos Vitellio infensos reciperandae militiae premio invitarent.
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La prima preoccupazione della guerra fare la leva,richiamare i riservisti;le città abili furono comandate di far lavorare sollecitamente le fabbriche di armi,monete d’oro e d’argento furono prodotte presso gli Antiochensi,e tutte queste cose tramite validi funzionari ,ognuna nel suo posto,vennero affrettate.Lo stesso Vespasianus si presentava ,esortava,i buoni con le lodi,i pigri coll’esempio incitava più spesso che comandarli,nascondendo i difetti degli amici più delle virtù.Ricompensò molti con prefetture e incarichi amministrative,moltissimi coll’onore della nomina a senatore,uomini di buona posizione e ora arrivati al vertice;a qualcuno giovò più la fortuna che le qualità.Dell’elargizione ai soldati Muciano, se non nel primo discorso con moderazione ,non ne aveva accennato,né Vespasianus pure offrì nella guerra civile più di quanto gli altri in tempo di pace,con forza saldo contro le elargizioni militari e perciò con un esercito migliore.Mandati dei delegati nella Partia e nell’Armenia e provveduto a che non rimanesse sguarnita la schiena ,essendo rivolta l’attenzione delle legioni alla guerra civile.Piacque a Titus rimanere nella Iudaea,a Vespasianus controllare gli accessi all’Aegyptus;sembravano sufficienti contro Vitellius una parte delle forze , Mucianus come condottiero , la rinomanza di Vespasianus -e nulla è arduo per il destino-.Scritte lettere ad ogni esercito e comandante e ordinato di invitare con una ricompensa a rientrare nell’esercito i pretoriani ostili a Vitellius.


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