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Poiché mi piace attualizzare la storia,descriverò brevemente la fine dell’autoritario fondatore e presidente della repubblica di Salò,Benito Mussolini,analoga per crudeltà a quella di Galba.Nell’Aprile del 1945 la guerra nell’Italia settentrionale è agli ultimi atti,le forze alleate hanno superato il Po,le città sono in mano ai partigiani,i tedeschi patteggiano la ritirata con gli americani,i reparti fascisti sono allo sbando.Il 25 Aprile Mussolini tenta un ultima trattativa con le parti avversarie nell’arcivescovato milanese,ma il rancore e l’odio ideologico bloccano il tentativo.Quindi decide di fuggire direzione Como verso la Svizzera,si aggregano i gerarchi fascisti con documenti e oro,la scorta è di una ventina di SS tedesche:il 27 a Menaggio i fuggitivi si aggiungono a una autocolonna tedesca diretta in Germania:vicino Dongo vengono fermati e perquisiti da una esigua pattuglia di partigiani,numerosi in zona e probabilmente allertati;Mussoloni benché travestito da soldato tedesco viene riconosciuto dal partigiano G.Negri<ghè chì el crapun>-c’è il capoccione-.I tedeschi vengono fatti passare,i fascisti fermati e fucilati il giorno dopo sulla piazza di Dongo da un plotone d’esecuzione dell’Oltrepò pavese.Il presidente Mussolini,senza alcun processo, e la sua coraggiosa e non conformista amante Claretta Petacci, vengono uccisi insieme il pomeriggio del 28 a Giulino di Mezzegra davanti al cancello di villa Belmonte,a mezza costa sull’incantevole lago.Gli esecutori furono i partigiani Valerio,Guido e Pietro,nomi di battaglia.L’ordine fu dato da Pertini e Longo i capi non moderati del C.N.L. dell’alta Italia.Una versione più torbida li da uccisi nella mattinata del 28 nella cascina de Maria a Bonzanigo.Il giorno dopo i corpi dei cadaveri vengono scaricati da un camion a piazzale Loreto,dove il 10 Agosto del 1944 erano stati barbaramente uccisi dai fascisti,per rappresaglia, un gruppo di partigiani.La folla subito numerosa,curiosa,furiosa e vendicativa calpestò,calciò,dilaniò i corpi ammucchiati dei cadaveri.Soprattutto la testa di Mussolini colpita dall’ira rabbiosa dei milanesi.Infine per dileggio o per evitarne lo strazio,i corpi più rappresentativi furono appesi a testa in giù dalla tettoia della pompa di benzina:in tanta bestialità un gesto di pudore,la gonna di Claretta legata sulle ginocchia.Il corpo di Mussolini ,privato di una parte dell’encefalo, seppellito a Musocco,li trafugato,poi restituito, infine fu seppellito nel 1957 a Predappio nella tomba di famiglia,ove ancora oggi è omaggiato da numerosi nostalgici.Claretta riposa nel Verano a Roma.Dei documenti e dell’oro sequestrato a Dongo al momento solo supposizioni su dove siano andati a finire..

Since I enjoy analysing history, I will briefly describe the death of the authoritarian founder and President of the Salò republic, Benito Mussolini, similar to the death of Galba, considering its cruelty. In April 1945, the war in northern Italy is ending, the allied forces have crossed the Po river, the cities are in Partisan hands, the Germans negotiate with the Americans about retreat, the Fascist units are on the loose. On the 25th of April Mussolini attempts a final treaty with the opposing sides in the Milanese archbishopric, but anger and ideological hatred stops the attempt. He then decides to escape in the direction of Switzerland, the Fascist party officials join him with documents and gold, escorted by around 20 German SS: On the 11th of May the fugitives join a German motor-convoy going towards Germany: near Dongo they are stopped and searched by a scant Partisan patrol, which were numerous in that region, and they had probably been alerted; Although Mussolini was dressed up as a German soldier he was recognized by the Partisan G. Negri <ghè chi el crapun> - the big-headed one is here. They let the Germans pass, the Fascists were stopped and shot the next day on the Dongo square, by an execution platoon from Oltrepò pavese. President Mussolini and his courageous lover Claretta were killed toghether, without a trial, on the 28th in Giulino di Mezzegra in front of the gates of Villa Belmonte, halfway up the hill from a beautiful lake. The executors were the Partisans Valerio, Guido and Pietro, noms de guerre. Pertini and Longo, leaders of the non moderate C.N.L. of northern Italy, gave the order. A gloomier version says they were killed on the morning of the 28th on the De Maria dairy farm in Bonzanigo. The next day they unload the dead bodies from a truck on the large Loreto square, where the Fascists had barbarously killed a group of Partisans in reprisal on the 10th of August 1944. The crowd quickly became numerous, curious, furious and vindictive and started to trample on, kick, tear the dead bodies apart. Mussolinis head was particularly hit by the Milanese furious rage. Finally, out of mockery or in order to avoid torment, the most representative bodies were hung up, head first, from the roof of a petrol pump: In such bestiality a gesture of decency, Clarettas' skirt had been tied to her knees. Mussolinis' body, which had been partly deprived of the brain was buried in Musocco, then stolen, once it had been returned it was finally buried in the family vault in 1957, where it is still being honored by numerous nostalgics. Claretta rests in the Verano cemetary in Rome. Even today we know very little about what happened to the sequestered documents and gold.