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historiae 101-120

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Preclara testimonianza della vittoria,il comandante Valentinus, giammai domo d’animo,mostrava in volto la fierezza che lo aveva nutrito.Perciò ascoltato solo per sondare la sua indole,e condannato, durante l’esecuzione rispose a un tale che gli rimproverava la rovina della patria ,che riceveva la morte come una consolazione.

Ma Mucianus ciò cha a lungo aveva nascosto,come se nuovo espose:poiché per grazia degli dei sconfitte le forze dei nemici,poco onorevole per Domitianus quasi terminata la guerra levare la gloria agli altri.Se lo stato dell’impero o la salvezza delle Galliae avesse corso pericolo,il Caesar sarebbe dovuto stare coll’esercito,i Cannenefates e i Batavi dovevano essere lasciati a comandanti minori.Lui stesso mostrasse la potenza e la fortuna della signoria, da vicino, a Lugudunus e non in mezzo ai piccoli pericoli, e tuttavia pronto per i più grandi.

Intellegebantur artes,sed pars obsequii in eo,ne deprehenderentur.Ita Lugdunum ventum.Unde creditur Domitianus occultis ad Cerialem nuntiis fidem eius temptavisse,an praesenti sibi exercitum imperiumque traditurus foret.Qua cogitatione bellum adversus patrem agitaverit an opes viresque adversus fratrem,in incerto fuit;nam Cerialis salubri temperamento elusit ut vana pueriliter cupientem.Domitianus sperni a senioribus iuventam suam cernens modica quoque et usurpata antea munia imperii omittebat,simplicitatis ac modestiae imagine in altitudinem conditus studiumque litterarum et amorem carminum simulans,quo velaret animum et fratris ..aemulationi subduceret,cuius disparem mitioremque naturam contra interpretabatur.
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C’era la malizia,ma perché non fosse palese ,nei suoi confronti un atteggiamento in parte di obbedienza .Così l’arrivo a Lugdunum.
Dove si crede che Domitianus con segreti dispacci a Cerialis avesse sondato la sua disponibilità a consegnare alla sua persona l’armata e il governo.Fu incerto se avesse pensato con questa idea di fare la guerra al padre oppure di fronteggiare con forze e mezzi il fratello ;infatti Cerialis con sana condotta la sviò come una puerile e sciocca tentazione.Domitianus comprendendo che la sua giovinezza era snobbata dagli anziani, tralasciava anche i pochi e svolti prima doveri d’uffico,con una parvenza di semplicità e modestia chiusosi in sé stesso e simulando la passione per gli studi e l’amore per la poesia,così celava il carattere e si sottraeva all’astio del fratello la cui natura diversa e più mite Domitianus al contrario giudicava.

Eiusdem anni principio Caesar Titus,perdomandae Iudaeae delectus a patre et privatis utriusque rebus militia clarus,maiore tum vi famaque agebat,certantibus provinciarum et exercituum studiis.Atque ipse,ut super fortunam crederetur,decorum se promptumque in armis ostendebat,comitate et adloquiis officia provocans ac plerumque in opere,in agmine gregario militi mixtus,incorrupto ducis honore.Tres eum in Iudaea legiones,quinta et decima et quinta decima,vetus Vespasiani miles,excepere.Addidit e Syria duodecimam et adductos Alexandria duoetvicensimanos tertianosque;comitabantur viginti sociae cohortes,octo equitum alae,simul Agrippa Sohaemusque reges et auxilia regis.Antiochi validaque et solito iter accolas odio infensa Iudaeis Arabum manus multi…,quos urbe atque Italia sua quemque spes adciverat occupandi principem adhuc vacuum.His cum copiis fines hostium ingressus composito agmine,cuncta explorans paratusque decernere,haud procul Hierosolymis castra fecit.
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All’inizio del medesimo anno Caesar Titus scelto dal padre per soggiogare la Iudaea e per quanto riguarda l’aspetto privato di entrambi con una carriera militare prestigiosa,agiva con maggiore forza e notorietà,gareggiando le province e le armate in ruffianeria.Ma lo stesso,affinchè non fosse creduto solamente fortunato, si presentava con eleganza ,ma senza remore a indossare la mimetica,sbrigando le incombenze d’ufficio con garbo e colloqui e per lo più sul campo,mescolato al semplice fante durante la marcia, senza perdere il prestigio di comandante.Tre legioni lo accompagnarono in Iudaea,la quinta ,la decima e la quindicesima,soldati veterani di Vespasianus.Dalla Syria aggiunse la dodicesima e da Alexandria in trasferta i soldati della ventiduesima e della terza;l’accompagnavano venti reparti alleati,otto squadroni di cavalleria,con i re Agrippa e Sohaemus e le truppe amiche del re Antiochus e una valorosa schiera di Arabi ,nemici dei Iudaei per la solita rivalità tra vicini,e molti che la personale speranza di entrare nelle grazie ancora disponibili del principe ,aveva richiamato dall’Italia e dalla capitale.Titus entrato con questa armata nei confini del nemico con l’esercito in assetto di guerra,esplorando dapertutto e pronto a combattere,non lontano da Hierosolymis si accampò.

Sed quoniam famosae urbis supremum diem tradituri sumus,congruens videtur primordia eius aperire.Iudaeos Creta insula profugos novissima Libyae insedisse memorant,qua tempestate Saturnus vi Iovis pulsus cesserit regnis.Argumentum e nomine petitur:inclutum in Creta Idam montem,accolas Idaeos aucto in barbarum cognomento Iudaeos vocitari.Quidam regnante Iside exundantem per Aegyptum multitudinem ducibus Hierosolymo ac Iuda proximas in terras exoneratam;plerique Aethiopum prolem,quos rege Cepheo metus atque odium mutare sedes perpulerit.Sunt qui tradant Assyrios convenas,indigum agrorum populum,parte Aegypti potitos,mox proprias urbes Hebraeasque terras et propiora Syriae coluisse.Clara alii Iudaeorum initia:Solymos,carminibus Homeri celebratam gentem,conditae urbi Hierosolyma nomen e suo fecisse.
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Ma poichè stiamo per narrare l’ultimo giorno della famosa città,sembra opportuno svelare le sue origini.Si dice che i Iudaei profughi dall’isola di Creta si fossero stabiliti sulle estremità della Libya,nel tempo in cui Saturnus cacciato dalla violenza di Iovis perse i regni.L’argomentare è richiesto dal nome:famoso a Creta il monte Ida,gli abitanti con un accrescimento dialettale sono chiamati Iudaei.
Alcuni dicono che,regnando Isis, la popolazione in eccesso nell’ Aegyptus ,fosse mandata nelle terre vicine sotto la guida di Hierosolymus e Iuda;molti dicono che discendenti degli Aethiopes sotto il re Cepheus la paura e l’odio , costrinse a emigrare.C’è chi narra che Assyrii avventurieri,popolo bisognoso di terre, impadronitisi di parte dell’Aegyptus,poi abbiano abitato in proprie città e nella regione Hebraea e ai confini della Syria.Per altri illustri i natali dei Iudaei;I Solymi,gente cantata dal poeta Homerus,cosrtuita la città,le diedero il nome Hierosolyma dal proprio.


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