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historiae 4-30

Sed sceleris cogitatio incertum an repens;studia militum iam pridem spe successionis aut paratu facinoris adfectaverat,in itinere,in agmine,in stationibus vetustissimum quemque militum nomine vocans ac memoria Neroniani comitatus contunernales appellando;alios adgnoscere,quosdam requirere et pecunia aut gratia iuvare,inserendo saepius querelas et ambiguos de Galba sermones quaeque alia turbamenta volgi.Labores itinerum,inopia commeatuum,duritia imperii atrocius accipiebantur,cum Campaniae lacus et Achaiae urbes classibus adire soliti Pyrenaeum et Alpes et immensa viarum spatia aegre sub armis eniterentur.
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Ma incerto se improvviso il progetto del complotto; aveva cercato le simpatie dei militari già prima della speranza della successione o dell’allestimento del golpe:in viaggio,in marcia,nelle soste,chiamando per nome tutti i soldati più vecchi e salutando a memoria i camerati della scorta di Nero;altri riconosceva,di alcuni si informava e aiutava con favori o denaro,inserendo assai spesso lamentele e ambigui discorsi su Galba e ogni altro motivo di esasperazione per la truppa.Le fatiche degli spostamenti,la scarsezza delle licenze,i travagli dell’impero con molta contrarietà venivano affrontati.. Poiché soliti andare con le navi sui laghi della Campania e nelle città achee malvolentieri affrontavano armati i Pirenei,le Alpi e gli immensi percorsi delle strade.


Flagrantibus iam militun animis velut faces addiderat Maevius Pudens,e proximi Tigellinii.Is mobilissimum quemque ingenio aut pecuniae indigum et in novas cupiditates praecipitem alliciendo eo paulatim progressus est,ut per speciem convivii,quotiens Galba apud Othonem epularetur,cohorti excubias agenti viritim centenos numnos divideret.Quam velut publicam largitionem Otho secretioribus apud singulos praemiis intendebat,adeo animosus corruptor,ut Cocceio Procuro speculatori de parte finium cum vicino ambienti universum vicini agrum sua pecunia emptum dono dederit,per socordiam praefecti,quem nota pariter et occulta fallebant.
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Maevius Pudens,un intimo di Tigellinus,aggiungeva benzina agli animi già accesi dei soldati.Egli adescando tutti i più inquieti o bisognosi di denaro e inclini a nuove cupidigie, a poco a poco a tal punto arrivò che con la scusa delle cene ,ogniqualvolta Galba mangiava da Otho, regalava cento numni a testa alla coorte assegnata di scorta.Otho si dedicava quasi a una elargizione pubblica con doni, più di nascosto, ai singoli, così pervicace corruttore che regalò a Cocceius Proculus,dei corpi speciali,in litigio col vicino per una parte dei confini,tutto il campo del vicino,comprato con i suoi soldi,con la negligenza del prefetto a cui passavano inosservati i fatti noti come gli ignoti.

Sed tum e libertis Onomastum futuro sceleri praefecit,a quo Barbium Proculum tesserarium speculatorum et Veturium optionem eorundem perductos,postquam vario sermone callidos audacesque cognovit,pretio et promissis onerat,data pecunia ad pertemptandos plurium animos.Suscepere duo manipulares imperium populi Romani transferendum et transtulerunt.In conscientiam facinoris pauci adsciti;suspensos ceterorum animos diversis artibus stimulant,primores militum per beneficia Nymphidi ut suspectos,volgus et ceteros ira et desperatione dilati totiens donativi.Erant quos memoria Neronis ac desiderium prioris licentiae accenderet:in comune omnes metu mutande militiate terrebantur.Infecit ea tabes legionum quoque et auxiliorum motas iam mentes,postquam volgatum erat labare Germanici exercitus fidem.Adeoque parata apud malos seditio,etiam apud integros dissimulatio fuit,ut postero iduum die redeuntem a cena Othonem rapturi fuerint,ni incerta noctis et tota urbe sparsa militum castra nec facilem inter temulentos consensum timuissent,non rei pubblicae cura,quam foedare principis sui sanguine sobrii parabant,sed ne per tenebras,ut quisque Pannonici vel Germanici exerxitus militibus oblatus esset,ignorantibus plerisque,pro Ottone destinaretur.Multa erumpentis seditionis indicia per conscios oppressa;quaedam apud Galbae aures praefectus Laco elusit,ignarus militiarium animorum consiliique quamvis egregii,quod non ipse adferret,inimicus et adversus peritos pervicax.
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Ma allora mise a capo del complotto da farsi il liberto Onomastus ,riempe di ricompense e di promesse,consegnati inoltre fondi per conseguire l’adesione dei più,Barbius Proculus staffetta dei corpi speciali e Veturius guardia scelta dei medesimi,da quello presentati,dopochè li trovò a seguito di un colloquio generico scaltri e spregiudicati..-I due fanti si accollarono il compito del trasferimento del governo romano e lo trasferirono-. Associati pochi al piano criminale,(essi) stimolano con diversi argomenti gli animi indecisi degli altri:i soldati delle prime file in quanto sospettati per i benefici da Nymphidius,la truppa e il resto per l’ira e la disperazione a causa dell’elargizione tante volte rinviataC’erano quelli che il ricordo di Nero e il desiderio della precedente rilassatezza infiammavano,in generale tutti erano intimoriti dalla paura dei trasferimenti.Questo virus aggredì anche le menti già scosse delle legioni e degli ausiliari dopo che si era saputo che vacillava la fedeltà dell’esercito germanico.Così preparata la rivolta dai rei,anche negli onesti ci fu dissimulazione,che (già) erano pronti a portare via Otho di ritorno da una cena il giorno dopo le idi,se non avessero temuto la non facile concordia tra gli ubriachi,le incertezze della notte e gli accampamenti dei soldati sparsi per tutta la città,non per senso dello stato,che si accingevano da sobri a insozzare del sangue del proprio principe,ma perché nelle tenebre,un chiunque si fosse presentato ai soldati dell’esercito germanico o pannonico non fosse scelto al posto di Otho,sconosciuto ai più.Molti indizi della nascente rivolta eliminati dai complici,alcuni allontanò dalle orecchie di Galba il prefetto Laco,ignaro dello stato d’animo dei soldati e nemico dei suggerimenti per quanto egregi che non venissero da sé e ostinato contro i competenti.

Octavo decimo kalendas Februarias sacrificanti pro aede Apollinis Galbae haruspex Umbricius tristia exta et instantes insidias ac domesticum hostem praedicit,audiente Otone(nam proximus adstiterat) idque ut laetum e contrario et suis cogitationibus prosperum interpretante.Nec multo post libertus Onomastus nuntiat exspectari eum ab architecto et redemptoribus,quae significatio coeuntium iam militum et paratae coniurationis convenerat.Otho,causam digressus requirentibus,cum emi sibi praedia vetustate suspecta eoque prius exploranda finxisset,innixus liberto per Tiberianam domum in Velabrum,inde ad miliarium aureum sub aedem Saturni pergit.Ibi tres et vigenti speculatores consalutatum imperatorem ac paucitate salutantium trepidum et sellae festinanter impositum strictis mucronibus rapiunt;totidem ferme milites in itinere adgregantur,alii conscientia,plerique miraculo,pars clamore et gladiis,pars silentio,animum ex eventu sumpturi.Stationem in castris agebat Iulius Martialis tribunus.Is magnitudine subiti sceleris,an corrupta latius castra et ,si contra tenderet,exitium metuens,praebuit plerisque suspicionem conscientiae.Anteposuere ceteri quoque tribuni centurionesque praesentia dubiis et honestis,isque habitus animorum fuit,ut pessimum facinus auderent pauci,plures vellent,omnes paterentur.
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Diciotto giorni alle calende di Febraio,a Galba officiante davanti al tempio di Apollo l’indovino Umbricius profetizza cattivi presagi e pericolo incombenti e il nemico in casa,ascoltatore Otho,infatti assisteva da vicino, e ciò valutando al contrario positivo e favorevole ai suoi progetti.Non molto dopo il liberto Onomastus riferisce che è aspettato dal geometra e dai capimastro,segnale che si era concordato del raduno dei soldati e della congiura pronta.Otho avendo finto,di fronte ai curiosi della sua partenza,di comprare un podere per se di sospetta vecchiaia e perciò prima da esaminare,a braccetto del liberto si avvia per il palazzo tiberiano al Velabro,poi al miglio aureo sotto il tempio di Saturno.Lì ventitre guardie scelte,armi brandite lo afferrano, acclamato imperatore , inquieto per l’esiguità dei vocianti ,e posto frettolosamente sulla portantina,quasi altrettanti soldati si aggiungono lungo il percorso,qualcuno con consapevolezza,i più per la straordinarietà,parte rumorosamente e con le spade,parte in silenzio pronti a prendere coraggio dai fatti.Comandava la guardia nelle caserme Iulius Martialis tribuno.Questo di fronte all’importanza dell’improvviso fatto delittuoso,forse perché le caserme assai largamente guaste e temendo la fine se si fosse opposto,diede ai più il sospetto della connivenza.Anche gli altri tribuni e centurioni anteposero all’incertezza e alla lealtà la realtà presente e questo fu l’atteggiamento mentale,-che il pessimo delitto pochi l’osarono,molti lo vollero,tutti lo sopportarono.


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