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historiae 4-30

Nuntium de caede Galbae et imperio Othonis Fabius Valens in civitate Leuconorum accepit,nec militum animus in gaudium aut formidine permotus,bellum volvebat,Gallis cunctatio exempta est,in Othonem ac Vitellium odium par,ex Vitellio et metus,proxima Lingonum civitas erat,fida partibus;benigne excepti modestia certavere,sed brevis laetitia fuit cohortium intemperie,quas a legione quarta decima,ut supra memoravimus, digressas exercitui suo Fabius Valens adiunxerat.Iurgia primum,mox rixa inter Batavos et legionarios,dum his aut illis studia militum adgregantur,prope in proelium exarsere,ni Valens animadversione paucorum oblitos iam Batavos imperii admonuisset.Frustra adversus Aeduos quaesita belli causa,iussi pecuniam atque arma deferre gratuitos insuper commeatus praebuere,quod Aedui formidine,Lugdunenses gaudio fecere,sed legio Italica et ala Tauriniana abductae,cohortem octavam decimam Lugduni,solitis sibi hibernis,relinqui placuit,Manlius Valens legatus Italicae legionis,quamquam bene de partibus meritus,nullo apud Vitellium honore fuit,secretis eum criminationibus infamaverat Fabius ignarum et quo incautior deciperetur palam laudatum.
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La notizia dell’uccisione di Galba e del primato di Otho,Fabius Valens apprese nella comunità dei Leuconori e lo spirito dei soldati né atteggiato a gioia o a timore-alla guerra era teso,.L’esitazione fu rimossa dai Galli,un uguale odio per Vitellius e Otho,ma anche da Vitellius la paura,la comunità più vicina erano i Lingoni,fedeli al partito;amabilmente accolti,gareggiarono in moderazione,ma breve fu la serenità a causa dell’irrequietezza dei reparti che distaccati,come sopra ricordammo, dalla quattordicesima legione Fabius Valens aveva aggiunto al suo esercito:Prima dissidi,poi scontri tra Batavi e legionari,mentre il favore della truppa si divideva tral’uni e gli altri,quasi scoppiava la battaglia,se Valens con la punizione di pochi non avesse riportato all’ordine gli ormai indisciplinati Batavi.Invano cercati pretesti di guerra con gli Aedui,comandati diedero armi e denaro inoltre offrirono gratuitamente il vettovagliamento;ciò che gli Aedui per paura ,con gioia fecero i Lugdunensi;ma portate via la legione italica e lo squadrone tauriniano,si convenne di lasciare la diciottesima coorte a Lugdunus,dove solitamente svernava,Manlius Valens,il delegato della legione italica,per quanto benemerito al partito non fu gratificato per nulla da Vitellius,-Fabius ,a sua insaputa, lo aveva con segrete imputazioni infamato e apertamente lodato affinchè ,più disattento,fosse fregato.

Veterem inter Lugdunenses et Viennenses discordiam proximum bellum accenderat;multae in vicem clades,crebrius infestiusque quam ut tantum propter Neronem Galbamque pugnaretur;et Galba reditus Lugdunensium occasione irae in fiscum verterat;multus contra in Viennenses honor,unde aemulatio et invidia et uno amne discretis conexum odium.Igitur Lugdunenses exstimulare singulos militum et in eversionem Viennensium impellere,obsessam ab illis coloniam suam,adiutos Vindicis conatus,conscriptas nuper legiones in praesidium Galbae referendo,et ubi causas odiorum praetenderant,magnitudinem praedae ostendebant,nec iam secreta exhortatio sed publicae preces:irent ultores,exscinderent sedem Gallici belli.Cuncta illic externa et hostilia,se coloniam Romanam et partem exercitus et prosperarum adversarumque rerum socios si fortuna contra daret,iratis ne relinquerent
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La recente guerra aveva accesa l’antica rivalità tra Lugdunensi e Viennensi,molte vicendevoli uccisioni,più frequentemente e più accanitamente che solamente per causa di Nero e Galba si era combattuto,e Galba, in uno scatto d’ira, aveva tassato il reddito dei Lugdunensi,al contrario molta considerazione per i Viennensi,da qui gelosia e invidia e un odio reciproco tra separati da un solo fiume .Perciò i Lugdunensi a incitare ad uno ad uno i soldati e a spingere per la distruzione dei Viennensi,ricordando il loro assedio della propria città,gli aiuti al tentativo di Vindex,l’arruolamento recente in difesa di Galba di legioni e non appena avevano manifestato i motivi dell’odio,additavano la grandezza del bottino,né appelli segreti,ma pubbliche esortazioni:andassero come vendicatori,troncassero il centro della guerra gallica.Lì tutto forestiero e ostile,se stessi colonia romana e parte dell’esercito e amici nel bene e nel male,se la sorte volgeva contro,di non abbandonarli agli infuriati.

His et pluribus in eundem modum perpulerant,ut ne legati quidem ac duces partium restingui posse iracundiam exercitus arbitrarentur,cum haud ignari discriminis sui Viennenses,velamenta et infulas praeferentes,ubi agmen incesserat,arma,genua vestigia prensando flexere militum animos,addidit Valens trecenos singulis militibus sestertios;tum vetustas dignitasque coloniae valuit et verba Fabi salutem incolumitatemque Viennensium commendantis aequis auribus accepta;publice tamen armis multati,privatis et promiscuis copiis iuvere militem;sed fama constans fuit ipsum Valentem magna pecunia emptum,is diu sordidus,repente dives mutationem fortunae male tegebat,accensis egestate longa cupidinibus immoderatus et inopi iuventa senex prodigus;lento deinde agmine per fines Allobrogum ac Vocontiorum ductus exercitus,ipsa itinerum spatia et stativorum mutationes venditante duce,foedis pactionibus adversus possessores agrorum et magistratus civitatum,adeo minaciter,ut Luco(municipium id Vocontiorum est) faces admoverit donec pecunia mitigaretur.Quotiens pecuniae materia deesset,stupris et adulteriis exorabatur.Sic ad Alpes perventum.
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Con questi e moltissimi simili argomenti erano stati aizzati che neanche i delegati e i capi del partito pensavano di riuscire a calmare la rabbia dei soldati,tuttavia i Viennensi non all’oscuro dei propri rischi,presentandosi con bende e veli sacri dove le colonne erano avanzate,afferrando le armi,le ginocchia,i piedi,piegarono l’animosità dell’esercito,aggiunse Valens ai singoli soldati trecento sesterzi;allora l’antichità e il prestigio della colonia ebbe il sopravvento e le parole di Fabius supplicante la salvezza e l’incolumità dei Viennensi ben accette;pubblicamente però disarmati,aiutarono l’esercito con beni privati e comuni;ma fu consistente la voce della corruzione con molto denaro di Valens,egli a lungo meschino,improvvisamente ricco,nascondeva male il mutamento di fortuna,smoderato nelle voglie, accese dalla lunga povertà, e vecchio dissipatore dalla giovinezza misera.Quindi con lenta marcia per i confini degli Allobrogi e dei Voconti guidato l’esercito,vendendo il comandante gli stessi tragitti e i cambiamenti di sosta,con accordi capestro nei confronti dei padroni terrieri e delle autorità delle comunità,a tal punto di prepotenza che a Luco(è un comune dei Voconti) si era avvicinato col fuoco,finchè col denaro fu calmato.Tutte le volte che mancava la materia pecuniaria si acquietava con stupri e adulterii.Così l’arrivo sulle Alpes.

Plus praedae ac sanguinis Caecina hausit.Inritaverant turbidum ingenium Helvetii,Gallica gens olim armis virisque mox memoria nominis clara de caede Galbae ignari et Vitellii imperium abnuentes;initium bello fuit avaritia ac festinatio unaetvincensimae legionis,rapuerant pecuniam missam in stipendium castelli quod olim Helvetii suis militibus ac stipendiis tuebantur,aegre id passi Helvetii,interceptis epistulis,quae nomine Germanici exercitus ad Pannonicas legiones ferebantur,centurionem et quosdam militum in custodia retinebant.Caecina bello avidus proximam quamque culpam,antequam paeniteret,ultum ibat,mota propere castra,vastati agri,direptus longa pace in modum municipii exstructus locus,amoeno salubrium aquarum usu frequens,missi ad Raetica auxilia nuntii ut versos in legionem Helvetios a tergo adgrederentur.
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Caecina si dissetò con più bottino e sangue.Avevano irritato la torbida personalità gli Helveti,tribù gallica una volta famosa per le armi e le forze,ora per la memoria del nome,ignari della morte di Galba e oppositori del governo di Vitellius,l’inizio della guerra fu l’ingordigia e la impazienza della ventunesima legione,avevano rapita la paga spedita come stipendio di un castello che allora gli Helveti con i suoi soldati e denari conservavano;gli Helveti,amareggatii da ciò,intercettate delle lettere,che in nome dell’esercito germanico erano spedite alle legioni della Pannonia,tenevano prigionieri un centurione e alcuni soldati.Caecina avido di guerre,una qualsivoglia recente colpa prima di ripensarci correva a punire;velocemente levati gli accampamenti,devastati i campi,diruta una località ingranditasi a comune nel lungo periodo di pace,frequentata per il piacevole uso delle salutari acque,mandati ambasciatori alle forze alleate della Raetia affinchè aggredissero alle spalle gli Helveti schierati contro la legione.


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