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Spectator flagitii Hordeonius Flaccus consularis legatus aderat,non compescere ruentes,non retinere dubios,non cohortari bonos ausus,sed segnis,pavidus et socordia innocens.Quattuor centuriones duoetvicensimae legionis,Nonius Receptus,Donatius Valens,Romilius Marcellus,Calpurnius Repentinus,cum protegerent Galbae imagines,impetu militum abrepti vinctique.Nec cuiquam ultra fides aut memoria prioris sacramenti,sed quod in seditionibus accidit,unde plures erant,omnes fuere.Nocte quae kalendas Iuanuarias secuta est,in coloniam Agrippinensem aquilifer quartae legionis epulanti Vitellio nuntiat quartam et duoetvicensimam legiones proiectis Galbae imaginibus in senatus ac populi Romani verba iurasse.Id sacramentum inane visum;occupari nutantem fortunam et offerri principem placuit.Missi a Vitellio ad legiones legatosque,qui descivisse a Galba superiorem exercitum nuntiarent,proinde aut bellandum adversus desciscentes aut si concordia et pax placeat faciendum imperatorem et minore discrimine sumi principem quam quaeri.
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Il delegato consolare Hordeonius Flaccus assisteva da spettatore dell’insubordinazione,non osando stoppare i rivoltosi, trattenere gli incerti,spronare i leali,ma lento,pauroso e per viltà non compromesso.Quattro centurioni della ventiduesima legione Nonius Receptus,Donatius Valens,Romilius Marcellus,Calpurnius Repentinus,mentre cercavano di proteggere le immagini di Galba,afferrati e legati con una aggressione dei soldati.In nessuno una fedeltà a oltranza o il ricordo del precedente giuramento,ma come succede nelle sedizioni,da molti che erano divennero tutti.Nella notte successiva al primo Gennaio,nella colonia agrippinense il portabandiera della quarta legione al gozzovigliante Vitellius annunzia che la quarta e la ventiduesima legione,buttate giù le immagini di Galba,avevano giurato per il senato e il popolo romano.Giudicato senza valore questo giuramento,piacque afferrare la mutevole Fortuna e di proporrere il principe.Da Vitellius alle legioni e ai delegati spediti alcuni per comunicare la ribellione contro Galba dell’esercito superiore,quindi o di combattere contro i ribelli o se la concordia e la pace piaceva,di creare l’imperatore ,e che accettare il principe è meno pericoloso che cercarlo.

Proxima legionis primae hiberna erant et promptissimus e legatis Fabius Valens.Is die postero coloniam Agrippinensem cum equitibus legionis auxiliariorumque ingressus imperatorem Vitellium consalutavit;secutae ingenti certamine eiusdem provinciae legiones et superior exercitus speciosis senatus populique Romani nominibus relictis tertium nonas Ianuarias Vitellio accessit,scires illum priore biduo non penes rem publicam fuisse.Ardorem exercituum Agrippinenses,Treviri,Lingones aequabant,auxilia equos,arma pecuniam offerentes,ut quisque corpore opibus ingenio validus.Nec principes modo coloniarum aut castrorum,quibus praesentia ex adfluenti et parta victoria magnae spes sed manipuli quoque et gregarius miles viatica sua et balteos phalerasque,insignia armorum argento decora,loco pecunia tradebant,instinctu et impetu et avarizia.
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Gli accampamenti invernali della prima legione erano i più vicini e il più deciso dei delegati,Fabius Valens.Egli il giorno dopo entrato nella colonia agrippinense con i cavalieri della legione e degli ausiliari chiamò Vitellius imperatore;seguaci con grande gara le legioni della medesima provincia e l’armata superiore abbandonati i nomi affascinanti di popolo e senato romani,si pronunciò per Vitellius il pomeriggio del terzo giorno di Gennaio.Sapresti che quella nei due giorni precedenti non si era dichiarata per la Repubblica?L’ardore degli eserciti gli Agrippinensi,i Treviri,i Lingoni,emulavano,offrendo soldati,cavalli,armi,soldi a seconda se uno era dotato di fisico,mezzi,talento e non solamente i capi delle colonie o dei castelli nei quali,al presente benestanti, grandi speranze da una vittoria conseguita,ma anche i plotoni e il fante i propri risparmi,le cinture e le falere,notevoli decorazioni in argento delle armi,offrivano al posto dei soldi,d’istinto e spontaneamente e per avidità.

Igitur laudata militum alacritate Vitellius ministeria principatus per liberos agi solita in equites Romanos disponit,vacationes centurionibus ex fisco numerat,saevitiam militum plerosque ad poenam exposcentium saepius adprobat,raro simulatione vinculorum frustratur.Pompeius Propinquus procurator Belgicae statim interfectus;Iulium Burdonem Germanicae classis praefectum astu subtraxit.Exarserat in eum iracundia exercitus,tamquam crimen ac mox insidias Fonteio Capitoni struxisset;grata erat memoria Capitonis,et apud saevientes occidere palam,ignoscere non nisi fallendo licebat;ita in custodia habitus et post victoriam demum,sedatis iam militum odiis,dimissus est;interim ut piaculum obicitur centurio Crispinus,sanguine Capitonis se cruentaverat eoque et postulantibus manifestior et punienti vilior fuit.
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Poi Vitellius lodato l’entusiasmo dei soldati distribuisce gli incarichi di governo,soliti ad essere ricoperti dai liberti,ai cavalieri romani,riscatta coll’erario le licenze ai centurioni,asseconda assai spesso la crudeltà dei militari e la maggior parte dei forcaioli,raramente li inganna con il sotterfugio della galera.Pompeius Propinquus procuratore della Belgica eliminato subito;salvò con una furbata l’ammiraglio della flotta germanica Iulius Burdo,l’ira dei soldati era montata contro di lui come se avesse preparato l’accusa e poi le insidie contro Fonteius Capito ;il ricordo di Capito era vivo e davanti ai rabbiosi si poteva uccidere apertamente,perdonare non era lecito se non coll’inganno,così tenuto in arresto e soltanto dopo la vittoria fu liberato,quietatosi il rancore dei soldati;frattanto il centurione Crispinus è offerto come capro espiatorio,si era macchiato del sangue di Capito e perciò tra i giustizialisti assai celebre e per il punitore era poco importante.