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Pagina 41

historiae 31-55

Igitur nuntio adlato pulsam Trevirorum alam Tungrosque a classe Othonis et Narborensem Galliam
circumiri,simul cura socios tuendi et militari astu cohortes turbidas ac si una forent,praevalidas dispergendi,partem Batavorum ire in subsidium iubet.Quod ubi auditum volgatumque,maerere socii,fremere legiones;orbari se fortissimorum virorum auxilio,veteres illos et tot bellorum victores,postquam in conspectu sit hostis,velut ex acie abduci;si provincia urbe et salute imperii potior sit,omnes illuc sequerentur,sin victoriae columen in Italia verteretur,non abrumpendos ut corpori validissimos artus.
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Quindi avuta notizia della sconfitta della cavalleria dei Treviri e che i Tungri e la Gallia narborensis erano circondati dalla flotta di Otho,e con l’intento di aiutare gli alleati e di disperdere,con stratagemma militare,i turbolenti reparti e fortissimi finchè erano uniti,comanda a una parte dei Batavi di correre in aiuto.Appena ciò udito e divulgato,gli alleati a lamentarsi,le legioni a fremere,-che venivano private del sostegno degli uomini più forti,-come se quelli veterani e vincitori di tante battaglie venissero strappati alla battaglia,dopochè il nemico era di fronte;se la provincia era preferibile alla capitale e alla salvezza dell’impero,tutti lì si andasse,se invece le sorti della vittoria si decidevano in Italia,non bisognava spezzarli, come in un corpo le più valide membra.

Haec ferociter iactando.Postquam immissis lictoribus Valens coercere seditionem coeptabat,ipsum invadunt,saxa iaciunt,fugientem sequuntur.Spolia Galliarum et Viennensium aurum,et pretia laborum suorum,occultare clamitantes,direptis sarcinis tabernacula ducis ipsamque humum piliis et lanceis rimabantur;nam Valens servili veste apud decurionem equitum tegebatur.Tum Alfenus Varus praefectus castrorum,deflagrante paulatim seditione,addit consilium,vetitis obire vigilias centurionibus,omisso tubae sono,quo miles ad belli munia cietur.Igitur torpere cuncti,circumspectare inter se attoniti et id ipsum,quod nemo regeret,paventes:silentio patientia,postremo precibus ac lacrimis veniam quaerebant.Ut vero deformis et flens et praeter spem incolumis Valens processit,gaudium miseratio favor:versi in laetitiam,ut est volgus utroque immodicum,laudantes gratantesque circumdatum aquilis signisque in tribunal ferunt.Ille utili moderatione non supplicium cuiusquam poposcit,ac,ne dissimulans suspectior foret,paucos incusavit,gnarus civilibus bellis plus militibus quam ducibus licere.
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Con ferocia scagliando queste accuse.Dopochè Valens,mandate avanti le guardie della sicurezza, iniziava a stroncare la rivolta,lo stesso attaccano,gli lanciano dei sassi,fuggitivo lo inseguono.Urlando di nascondere il bottino delle Galliae e dei Viennenses,l’oro e le ricompense delle loro fatiche,rotti i bagagli,il padiglione del comandante e la stessa terra sgarufano con giavellotti e picche,in realtà Valens con abito servile era nascosto presso un ufficiale di cavalleria.Allora il responsabile degli accampamenti Alfenus Varus,calando a poco a poco la tensione,apporta un consiglio-i centurioni comandati di non controllare i posti di guardia,-vietato il suono della tromba col quale il soldato è chiamato alle mansioni militari.Quindi tutti erano inoperosi,si guardavano tra sé increduli e timorosi proprio di ciò,che nessuno li guidasse;in silenzio,con moderazione,infine con lacrime e preghiere cercavano il perdono.Invero come Valens si presentò dimesso,piangente e oltre ogni speranza,incolume ,gioia,compassione,simpatia.Divenuti allegri,come è la truppa in ogni caso smoderata,plaudendo e compiaciuti ,lo portano sul palco,circondato da insegne d’aquila e da bandiere.Quello con utile moderazione non chiese la morte di nessuno e per non,fingendo di ignorare,divenire più sospetto,rimproverò una minoranza,conscio che nelle guerre civili più ai soldati che ai comandanti è permesso.

Munientibus castra apud Ticinum de adversa Caecinae pugna adlatum et prope renovata seditio,tamquam fraude et cunctationibus Valentis proelio defuissent;nolle requiem,non exspectare ducem,anteire signa,urgere signiferos;rapido agmine Caecinae iunguntur.Improspera Valentis fama apud exercitum Caecinae erat;expositos se tanto pauciores integris hostium viribus querebantur,simul in suam excusationem et adventantium robur per adulationem attollentes,ne ut victi et ignavi despectarentur;et quamquam plus virium,prope duplicatus legionum auxiliorumque numerus erat Valenti, studia tamen militum in Caecinam inclinabant,super benignitatem animi,qua promptior habebatur,etiam vigore aetatis,proceritate corporis et quodam inani favore.Hinc aemulatio ducibus,Caecina ut foedum ac maculosum,ille ut tumidum ac vanum inridebant.Sed condito odio eandem utilitatem fovere,crebris epistulis sine respectu veniae probra Othoni obiectantes,cum duces partium Othonis quamvis uberrima conviciorum in Vitellium materia abstinerent.
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Mentre fortificano gli accampamenti vicino a Ticinum,appreso del combattimento avverso a Caecina e quasi ripresa la ribellione,come fossero mancati alla battaglia per la perfidia e i ritardi di Valens,non volevano riposo,non aspettavano il comandante,precedevano le insegne,mettevano prescia ai portabandiera,con rapida marcia si uniscono a Caecina.Non era buona la reputazione di Valens presso l’esercito di Caecina,si lamentavano di essere stati esposti, loro tanto meno numerosi ,alle forze integre dei nemici a propria scusante e insieme esaltando per adulazione la vigoria dei nuovi arrivati,per non essere disprezzati come vinti e vili;e per quanto maggiore l’organico,era quasi doppio in Valens il numero di legioni e di alleati,le simpatie dei soldati inclinavano per Caecina,oltre per la bontà,dalla quale era reso assai disponibile,anche per l’aitanza giovanile,l’altezza del corpo e per una infruttuosa simpatia .Da qui la competizione tra i comandanti,Caecina lo scherniva come disonesto e lordato,quello di rimando come presuntuoso e falso.Ma riposto l’odio perseguivano lo stesso fine,insultando con frequenti lettere, senza riguardi , Otho,mentre i generali della fazione di Otho si astennero,per quanto ricchissimo il materiale per ingiurie su Vitellius.


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